Clitoridinia

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Clitoridinia cosa si nasconde dietro questo nome? E’ un termine diagnostico che indica dolore cronico nella regione del clitoride, della durata di almeno 3-6 mesi. Oggi ci occupiamo di capire come la Fisioterapia può essere d’aiuto nel contrastarla!

Clitoridinia, ne parliamo con Fisioterapiadonna.it

Clitoridinia

E’ classificata come un tipo di vulvodinia localizzata. La vulvodinia comprende molte condizioni eterogenee con eziologia e patogenesi diverse, che sono caratterizzate da un sintomo comune di dolore cronico. Le caratteristiche e l’eziologia del dolore vulvare La vulvodinia può essere costante, intermittente ed episodica (spesso peggiorando nel periodo premestruale). Può essere spontaneo o verificarsi solo in risposta al tatto (fattori che provocano dolore), come indumenti stretti o pressione fisica (durante il rapporto sessuale o durante una visita ginecologica). La vulvodinia può essere generalizzata (coinvolgendo l’intera vulva) o, come nel caso che trattiamo oggi, al clitoride (clitoralgia). In questo approfondimento verificheremo l’impatto della fisioterapia su questo disturbo specifico. 

Il dolore clitorideo!

E’ caratterizzato da episodi dolorosi frequenti e intensi che possono essere provocati o non provocati e causano una significativa compromissione della funzione sia quotidiana che sessuale. Può essere localizzato solo al clitoride o può manifestarsi con altri dolori genitali. La comorbilità con altri disturbi del dolore cronico è comune. In genere si distinguono due tipi di dolore clitorideo, uno localizzato e uno generalizzato. Gli studi indicano che le donne con dolore clitorideo soffrono di un dolore significativo, angosciante e spesso a lungo termine, che interferisce con le attività sessuali e quotidiane. Il dolore alla vulva è una sensazione sgradevole ed emotivamente irritante. È localizzato nella regione delle piccole e grandi labbra, del clitoride e dell’ingresso della vagina, a volte nell’ano e nel perineo. Il dolore cronico è accompagnato da alterazioni del sistema nervoso centrale che possono mantenere la sensazione di dolore in assenza di danno acuto.

Le cause

Le cause possono essere diverse: malattie infiammatorie, autoimmuni, allergie, cistiti ricorrenti, traumi nella zona, ma anche l’uso di farmaci per la cura delle infezioni. Ad alcune cause si può facilmente porre rimedio altre cause richiederanno cure mediche.

I sintomi

Questi possono essere di entità variabile o presentarsi solo occasionalmente o con una certa frequenza. In ogni caso andrebbero sempre considerati e discussi con il proprio medico. Tra i più importanti da riconoscere ci sono:

  • Il dolore al contatto.
  • Un senso di bruciore persistente.
  • Delle pulsazioni dolorose durante i rapporti o al termine.
  • Un fastidioso prurito.
  • Un Arrossamento
  • Una sensazione di essere trafitta da punte da spilli.

L’importanza della diagnosi!

Per fare una corretta diagnosi e prescrivere un trattamento è necessario prima raccogliere una anamnesi completa. Il tuo ginecologo cercherà di escludere prima le cause più comuni del dolore vulvare. Potrebbero essere poste domande sui sintomi, sulla storia sessuale e sulla storia medica e chirurgica. È possibile che ti venga chiesto quando si verificano i sintomi, quali trattamenti hai provato e se hai allergie, infezioni croniche o problemi della pelle. Il medico deve scoprire di cosa si è ammalata la donna durante la sua vita, quali infezioni e interventi chirurgici ha avuto, se ci sono disturbi nell’intestino e nella vescica. Vengono specificati il ​​profilo psicologico, la storia sessuale, la funzione mestruale, la presenza di gravidanza e aborti, nonché le caratteristiche dell’andamento del travaglio e del periodo postpartum: si sono verificate rotture perineali, disfunzioni postpartum o episiotomie.

Clitoridinia, continua a leggere per sapere cosa può fare la Fisioterapia per questa condizione!

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I principali trattamenti contro la clitoralgia

  • Trattamenti topici come lidocaina, gabapentin, amitriptilina e baclofen, terapia ormonale con estrogeni e/o testosterone e capsaicina.
  • Farmaci orali come antidepressivi triciclici, inibitori della ricaptazione della serotonina e gabapentin o pregabalin.
  • Fisioterapia del pavimento pelvico e terapie di biofeedback per imparare a rilassare i muscoli pelvici e tecar terapia per  ridurre il dolore e infiammazione. 
  • Blocchi nervosi e uso della tossina botulinica.
  • Terapie alternative come l’agopuntura e/o l’ipnosi.
  • Psicoterapia.
  • Laser ginecologico. 
  • Chirurgia.

Per quanto riguarda la fisioterapia del pavimento pelvico è bene ricordare che i suoi benefici sono stati dimostrati e che può essere un buon complemento nel trattamento della vulvodinia.

La Fisioterapia può aiutare?

La fisioterapia del pavimento pelvico è un’opzione di trattamento naturale e conservativo nei casi di clitoralgia. La Fisioterapia è importante perché insegna ai pazienti l’anatomia, a comprendere il proprio corpo. E’ importante perché attraverso un fisioterapista si possono realizzare:

  • Terapia manuale interna ed esterna (incluso rilascio miofasciale, pressioni sui punti trigger e contrazione/rilassamento).
  • Controllo muscolare e motorio dei muscoli del pavimento pelvico (rilassamento durante l’inserimento vaginale).
  • Lavoro esterno intorno alla pelvi ossea consistente nella manipolazione del tessuto connettivo che attinge al riflesso somatoviscerale..
  • Biofeedback (manuale o tradizionale). Il biofeedback è una forma di terapia fisica che ti allena a attivare e rilassare la muscolatura interna-.
  • Esercizi del programma a casa che includono l’uso di dilatatori vaginali progressivi, allungamento manuale del tessuto vaginale-.

La terapia fisica è quindi un’opzione per il trattamento del disturbo. Questo tipo di terapia può rilassare i tessuti del pavimento pelvico e rilasciare la tensione nei muscoli e nelle articolazioni.

Che cos’è la terapia dei punti trigger?

  • La terapia dei punti trigger è una forma di massoterapia. Un punto trigger è una piccola area di muscolo strettamente contratto. Il dolore da un punto trigger si sposta nelle aree vicine. La terapia dei punti trigger prevede il massaggio dei tessuti molli per rilassare l’area tesa del muscolo.questa pratica può essere effettuata con il supporto della tecar terapia che ne velocizza il rilassamento e migliora l’ossigenazione dei tessuti stessi.

Cosa può fare la Fisioterapiadonna.it per la clitoralgia?

Clitoridinia, cos’è e cosa puoi fare la fisioterapia!

Il trattamento viene selezionato individualmente per ogni paziente. Il pavimento pelvico è un gruppo di muscoli e legamenti che forniscono un supporto forte e flessibile agli organi pelvici. In caso di malfunzionamento, i muscoli del pavimento pelvico necessitano di terapia fisica. La fisioterapia del pavimento pelvico è un esercizio del pavimento pelvico volto a rilassare o rafforzare i muscoli del pavimento pelvico. Nel caso della vulvodinia gli esercizi o i trattamenti sono volti a rilassare i muscoli del pavimento pelvico!

I metodi di fisioterapia includono:

  • Mobilizzazione  del nervo percutaneo.
  • Allenamento dei muscoli del pavimento pelvico in modalità biofeedback.
  • Stimolazione magnetica extracorporea degli organi pelvici.
  • Tecar terapiae azione sui punti biologicamente attivi, che consentono di eliminare le tensioni dolorose nei muscoli del pavimento pelvico e del perineo.

Conclusioni

Speriamo di aver dato delle indicazioni utili per chiarire cos’è e come si può trattare la clitoridinia. La fisioterapia abbiamo visto può dare un reale sollievo ai dolori! Se soffrite di questo disturbo e siete interessati a migliorare i sintomi collegati, chiamate il 3939054502, siamo in grado di poterti supportare per eliminare al più presto questo fastidioso problema.

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